Aggiornato il 2 dicembre 2023

150° anno di fondazione del Corpo degli Alpini
breve storia delle caserme in Valle d'Aosta


PERCORSI STRADALI
Sabato 21 e Domenica 22
VIDEO
Una breve Storia
La nostra attività per il centenario
LOTTERIA DEL CENTENARIO
ESTRAZIONE PREMI
( PDF - stampabile )
Programma della Manifestazione
MANIFESTAZIONI DEL CENTENARIO
Sabato 21 ottobre 2023
video di Carlo Gobbo
Fotografie di
Louis Bisoglio
Domenica 22 ottobre 2023
video di Carlo Gobbo
Fotografie di
Louis Bisoglio





Premio Volontariato 2023
ALPIN VALDOTEN - nr 205
Settembre-Dicembre 2023
BANCO ALIMENTARE 2023
ASSEMBLEA 2023 DEI CAPIGRUPPO A FENIS
Commemorazione e omaggio ai Caduti
Carlo Gobbo racconta gli Alpini
GLI
ALPINI E GLI STUDENTI DELL’I.P.R.
NEL CIMITERO STORICO DI SANT’ORSO



“
Funce “ Pastoret : l’ultimo Reduce, l’ultimo Alpino , l’ultimo Deportato
Nello scorso mese di giugno aveva festeggiato 101 anni
! Una vita consacrata al lavoro , alla famiglia , all’amore per il suo Paese e
per il bellissimo villaggio di Buthier , tra grandi prati , pascoli e campi. Alfonso Pastoret diventa “ alpino “ a 19 anni nel gennaio del 1942 , e ritorna a camminare nei suoi boschi
trentotto mesi dopo , trascorsi sui
campi di battaglia del Montenegro
e l’Albania , i campi di lavoro
di Austria e Germania. E’ stato l’ultimo alpino valdostano della Seconda
Guerra Mondiale , era stato l’ultimo a sopravvivere sotto il fuoco nemico
, , l’ultimo combattente del Battaglione
Aosta , l’ultimo deportato della Valle d’Aosta . Aveva combattutto
nei luoghi della guerra
“bastarda” in Balcania dove anche agli alpini dell’Aosta toccò seppellire
centinaia di vittime degli scontri etnici tra mussulmani, serbi
cetnici, ustascia croati. Quando il 10 ottobre del 1943 il comandante del
Battaglione Aosta , Tito Corsini , si arrese ai tedeschi Alfonso Pastoret ed i suoi compagni finirono
tutti a Scutari , poi in battello sul
Danubio a Vienna , quindi in una località
dell’Assia dove si fabbricavano bombe al
fosforo. Nel marzo del 1945 viene
liberato e portato prima in Svizzera poi a Chiasso e a Milano. Arriva ad Aosta
il 2 settembre - era una domenica - e quasi di corsa raggiunge la sua Buthier. Il figlio Ennio lo ha ricordato “ ..grazie per gli esempi che ci hai dato , non con la forza delle parole
ma con l’esempio e l’umiltà , il senso del dovere ed il rispetto per il prossimo. Addio Papà e grazie per aver contribuito a
rendere migliore il nostro mondo.”
(Credito Paolo Maccari La Vallèe)

Alpin Valdoten nr 204 Maggio-Agosto 2023
Commemorazione del Btg Alpini Sciatori
"MONTE CERVINO"
1915-1918 La Guerra Bianca
di Gianfranco Ialongo
MITALP - Corso Monte Pasubio 2
Lago del Miage
Consegna del Cappello Alpino


A UDINE CON LA GRANDE FAMIGLIA ALPINA
Articolo del direttore dell'Alpin Valdoten, con alcune fotografie


RITORNO IN FRIULI – A UDINE PER NON DIMENTICARE
Gli Alpini furono tra i primi ad arrivare in Friuli dopo il tragico 6 maggio del 1976. Nella Sede della Sezione Valdostana , che allora si trovava in Via Festaz al n.21, giunsero subito indumenti , somme di denaro, adesioni di volontari . Furono 23 Soci Alpini e 7 simpatizzanti che risposero all’invito del Presidente Giuseppe Bellinvia. Erano Alpini del Gruppo Aosta , Courmayeur, Morgex, Challand Saint Victor, Saint Vincent, Chatillon, Quart. L’annuncio ufficiale dell’invio delle Penne Nere nei paesi sconvolti dal sisma fu dato dal Presidente Nazionale dell’Ana , Franco Bertagnolli . Risoluto , decisionista , fermo nelle sue convinzioni . Se la partenza verso il Friuli fu una scelta corale e condivisa da tutti gli alpini la decisione di accendere il motore e partire fu quasi esclusivamente sua . Sapeva che gli alpini sarebbero partiti . Non lo avrebbero lasciato solo . Tra i valdostani c’era Livio Prato , 94 anni ad agosto , oggi Decano del Gruppo Aosta , che portò con sé il giovane figlio Emanuele di 17 anni . “ Fummo assegnati al cantiere di Moggio Udinese . Ho davanti agli occhi le immagini di alpini instancabili , in testa agli altri soccorritori, a scavare giorno e notte , senza sosta, le mani insanguinate. Eravamo arrivati in quindicimila , dal Piemonte , Valle d’Aosta , Liguria, Emilia Romagna. Non servirono tante parole, tutti capimmo che fra quei monti e quei colli, squassati da un terremoto più brutale della guerra, c’era bisogno di noi ! “. Moltissimi di quei “ veci “ avevano già conosciuto ed amato il Friuli - terra di alpini - ai tempi della naja , così fu immediata e totale l’intesa con la gente del posto. La cazzuola in mano e la penna sul cappello si gettarono in un’impresa all’apparenza impossibile. Il bilancio della prima spedizione fu di cinquanta case costruite ex novo, 3.200 restaurate e rese nuovamente abitabili , 630 mila metri quadrati di tetto con la messa in opera di 900 mila tegole e un milione e 300 mila mattoni.. Gli alpini pagarono di tasca loro spese di viaggio e soggiorno . Lo slancio delle penne nere permise un risparmio valutato in 6 miliardi e 800 milioni di lire . Fu un lavoro di qualità , basti dire che il 74 per cento delle case ripristinate resistettero al secondo terremoto , quello del 15 settembre che completò l’opera di distruzione iniziata quattro mesi prima .
Già a quei tempi la fiducia negli alpini era elevata , tanto che , per la costruzione di quattro istituti per anziani a Osoppo , San Daniele , Magnano in Riviera e Maiano , furono utilizzati i fondi raccolti negli Stati Uniti dalla Agency International Development : otto miliardi di lire che furono affidati agli alpini. Testimonianza tangibile della fama delle Penne Nere oltreoceano.!
Carlo Bionaz , Presidente della Sezione Valdostana :” Questa volta si ritorna ed i giorni dell’Adunata non saranno drammatici , ma sarà difficile non andare con i pensieri ad una tragedia che ci sconvolse, quando la terra bolliva sotto i piedi e l’angoscia saliva da sotto le macerie con le urla dei feriti ancora sepolti mentre i sopravvissuti si aggiravano come spettri tra le antiche pietre illuminate dalle fotocellule . Padri e madri , come inebetiti dal dolore , inginocchiati davanti alle case diventate tombe per i loro figli . Vecchi che maledicevano il destino che li aveva risparmiati schiacciando i loro nipoti sotto tonnellate di cemento.”
“Quella di Udine sarà l’Adunata numero 94 , un evento unico al mondo che , purtroppo , una opinione pubblica distratta e disinformata tende a considerare solo una festa pittoresca .” Lo ricorda Carlo Gobbo , Capo Gruppo dell’Aosta :” Certo , saranno giorni di gioia e spensierata allegria perché abbiamo il piacere di incontrare i nostri compagni di naja e ributtarci tra le braccia dell’affetto della gente. Ma le Nostre Adunate sono anche per Non Dimenticare chi pagò con la vita perché fossimo Liberi. Andiamo alle Adunate per promuovere il nostro messaggio affinchè ci si impegni di più contro l’indifferenza verso il bene comune e la nostra Patria e per far sapere a tutti che nel 2022 abbiamo regalato alle Comunità Italiana più di due milioni di lavoro di Volontariato che ,tradotto in cifre, fa qualcosa come quattro milioni e mezzo di euro ! Questi sono gli Alpini . Quelli che, con qualche bicchiere in più diventano sguaiati e si
rendono colpevoli di atteggiamenti molesti ed eccessivi in modo particolare nei confronti delle Donne , Non Sono Alpini e Non meritano di partecipare alle Nostre Adunate . “
Carlo Gobbo , Sezione Valdostana dell’A.N.A.
ELENCO DEGLI ALPINI E DEI SIMPATIZZANTI CHE PARTECIPARONO COME VOLONTARI ALLE OPERAZIONI DI SOCCORSO IN FRIULI DOPO IL TERREMOTO DEL 1976
Alpini del Gruppo di Aosta: Pierino CREUX, Diego FAVRE, Federico ROVEYAZ, Giovanni ZANDONA', Livio PRATO
Alpini del Gruppo di Courmayeur: Gino MARELIATI, Battista CANTELE
Alpini del Gruppo di Morgex: Franco GIANETTA
Alpini del Gruppo di Challand Saint Victor: Eusebio BUILLAZ
Alpini del Gruppo di Saint Vincent: Mario MORANDO
Alpini del Gruppo di Chatillon: Ugo OGGIANI, Marcello SALVETTA, Mario CARLON, Arnaldo CROATTO,
Vittorio CECCARELLI, Luigi FRANCONI, Lorenzo VAUDAGNETTO, Lidio GYPPAZ
Alpini del Gruppo di Quart: Giuseppe ZANARDI, Giorgio PESSION, Gildo DEMARINO, Geronimo ROSSET
Simpatizzanti: Bruno COMMUNOD, Giacomo ZENTI e Remo DUFOUR di Quart, Emanuele PRATO di Aosta,
Maurizio NAVILLOD e Giuseppe ALBANESE di Chatillon, Angelo JOLY di Challand Saint Victor
PER GLI ALPINI FARE MEMORIA È ANCHE CERCARE DI SPIEGARE AI RAGAZZI IL 25 APRILE
Una delle specifiche finalità dell'A.N.A. è FARE MEMORIA , ricordando prima di tutto la storia . Quindi un dovere della memoria per i fatti e soprattutto un dovere della memoria degli uomini. Gli Alpini prima di caratterizzarsi per un cappello si sono caratterizzati per il fatto che , lungo la loro storia , sono stati degli uomini capaci di assumersi delle responsabilità mettendosi al servizio del bene comune. L'A.N.A. è al servizio della società quindi in qualche maniera gli avvenimenti della storia non sono ingessati nel marmo dei monumenti ma gli avvenimenti sono qui a parlarci di una passione di uomini per altri uomini.
Il problema di come porsi di fronte ad una data come il 25 Aprile , importante e simbolica per la Storia dell'Italia e della Valle d'Aosta , si intreccia e supera in qualche modo il discorso sulla didattica della Storia . Per il Presidente della Sezione Valdostana dell'A.N.A. , Carlo Bionaz , : " La Resistenza non è solo un importante fatto storico , ma costituisce ' Memoria Educante ' in quanto da questo movimento di persone ed idee hanno preso forma quelle Istituzioni che garantiscono anvora oggi la convivenza dei cittadini in libertà , anche con la coesistenza di opinioni diverse .Da molti anni la Sezione Valdostana ha avviato un proficuo rapporto di collaborazione con le Scuole organizzando congiuntamente dei Viaggi/ Studio a Dachau riservati a ragazzi delle scuole medie , avendo come supporto logistico la struttura di Costalovara , un soggiorno alpino in provincia di Bolzano , dove i ragazzi fanno tappa durante i tre giorni della visita .
Saranno oltre centocinquanta quest'anno gli studenti che hanno aderito all'iniziativa in rappresentanza delle scuole Medie San Francesco di Aosta e Scuole Medie di Pont - Suaz . Un viaggio , che i rispettivi insegnanti stanno preparando con grande attenzione , destinato a lasciare un segno importante nei ragazzi . Così come lo è stato in precedenza per tutti coloro che hanno avuto la possibilità di varcare quel cancello d'ingresso sotto la scritta : ARBEIT MACHT FREI " il lavoro rende liberi " .
I ricordi sono più che mai vivi nelle loro menti.
Samuel : " Quando siamo arrivati a Dachau , attrezzati di audioguida e mappe ci siamo resi conto che quello non era più il momento di scherzare . All'interno del campo abbiamo visto grandi caserme, camerate , sale , camere a gas , forni crematori , fotografie della crudeltà nazista . A Dachau c'erano tre bunker , oggi uno solo è conservato e fa parte del Memoriale . Visitarlo e riflettere è stato difficile , ma necessario ."
Alysée : " Grazie agli Alpini abbiamo potuto vedere con i nostri occhi la ferocia dell'uomo . La Memoria è indispensabile perchè si capisca e non si dimentichi gli orrori e gli errori commessi in quegli anni. Dobbiamo fare la Pace tra di noi , ci dobbiamo amare e non dobbiamo discriminare nessuno accettando le persone così come sono. Sentiamo ancora il silenzio assordante del Campo di Concentramento.
Ed infine Corinne : " Les parties qui m'ont touchées le plus ont été : les chambres a gaz , le musée avec les photos , la prison et les baraques. Je veux remercier les Alpins pour nous avoir permis de faire cette expérience qui restera toujours dans ma mémoire et mon coeur."
Ancora Bionaz " Ricordare questi avvenimenti , riprendere in mano la storia della Resistenza , credo sia anche un mezzo per superare il rischio di una cultura appiattita sul presente per riconsegnare a noi , ma sopratutto ai ragazzi , le ragioni ed il valore di alcuni avvenimenti del passato che , nell'era digitale , rischiano di essere troppo sintetici in un mondo in cui oggi rischiamo di non ricordarci più quelle che sono state le notizie di ieri . Per evitare che la storia che stiamo raccontando stia perdendo la memoria dei fatti. "
Aosta , 20 aprile 2023


Il Battaglione Aosta sul Pasubio
Parte 2a
di Gianranco Ialongo
MITALP - Corso MONTE VODICE
Colle del Gran San Bernardo - 3 marzo 2023
Consegna del Cappello Alpino

Grazie Alpini Valdostani


Il valore dei soldati italiani nella Grande Guerra non si è manifestato soltanto sul Pasubio, sull'Altopiano e sul Grappa , ma è stato testimonianza di un prezioso bene immateriale anche in terra francese , espressione della più autentica aspirazione dell'uomo: la fraternità! Nel 1915 l'Italia entrò in guerra al fianco della Francia che , grazie alle linee ferroviarie Nizza - Genova e Modane - Torino inviò supporto di uomini e materiali che permisero di rinforzare il fronte e ripartire verso le mete di Trento e Trieste . Nel 1918 , dopo innumerevoli e mortali offensive e contro-offensive , il presidente francese Clemenceau domandò al generale Diaz un aiuto in uomini. Fu così che, al comando del generale Alberico Albricci , migliaia di soldati italiani - e tra di essi numerosi alpini - si ritrovarono sui campi di battaglia più insanguinati di Francia . Molti ragazzi morirono in difesa di Epernay e su quello del Chemin des Dames. Il più grande e maestoso Cimitero Militare Italiano in terra di Francia si trova a Bligny, nei pressi di Reims , dove sono accolti 4,421 caduti di cui 1366 non identificati . Un altro sito si trova a Soupir , piccolo villaggio nella pianura dell'Aisne , sotto i contrafforti delle colline che proteggevano il Chemin des Dames. Questo villaggio fu liberato dai soldati italiani il primo ottobre del 1918 con una avanzata eroica in terreno scoperto " sotto una pioggia di piombo ". Le cronache riportano come , in quei giorni , su quel terreno cadessero " cinque milioni di bombe " ! In questo piccolo Cimitero riposano 592 soldati. Qui si sono ritrovate a febbraio le Delegazioni di 23 Sezioni del Primo Raggruppamento per onorare la Memoria ed il Ricordo di quei ragazzi , una Cerimonia che si tiene ogni anno , a cura della Sezione Francia dell'A.N.A. Non poteva mancare la nostra Delegazione , con il presidente Bionaz ed il Vessillo portato da Alfonso Sagaria , per inchinarsi davanti al coraggio , all'abnegazione e all'umiltà che i soldati italiani seppero esprimere in terra di Francia.


SOLIDARIETA’ ALPINA PER LA “ CASA DI SABBIA”.
Ventimila euro netti raccolti durante i Mercatini di Natale nello Chalet dell’ANA e distribuiti nel solco di quella solidarietà che contraddistingue la famiglia degli Alpini. Dal 18 novembre dello scorso anno sino all’Epifania , nella nuova collocazione di Piazza Roncas , decine e decine di alpini ed aggregati – per un totale di 150 unità – si sono alternati alla buvette per distribuire vino caldo e succo di mela in cambio di una libera offerta . Il Presidente Carlo Bionaz , durante la consegna dell’assegno - nel Salone Ducale del Comune di Aosta- ai rappresentanti della Onlus Casa di Sabbia , ha elogiato il lavoro degli alpini e dei volontari : “ Dopo il suggestivo palcoscenico del Teatro Romano i Mercatini di Natale hanno cambiato sede ed il nostro Chalet , per un certo verso , era un po' defilato rispetto al cuore della rassegna. Però il risultato è stato ugualmente brillante , la gente ha apprezzato e condiviso la destinazione delle loro offerte e siamo ancora una volta felici di poter consegnare un assegno generoso ad una Associazione i cui fini sono altamente sensibili e preziosi , “ L’Assessora del Comune di Aosta , Aline Sapinet , al cui Ufficio spetta il compito di coordinare la scelta dell’operazione solidale , ha espresso il proprio compiacimento per il notevole risultato ottenuto sottolineando come , ancora una volta , la presenza degli Alpini rappresenti per la gente quella garanzia di serietà e di correttezza , capace di stimolare la generosità. “ Gli Alpini sono una parte fondamentale del tessuto sociale della città, iniziative importanti come questa , senza il loro apporto non otterrebbero le stesse dimensioni . “ Quasi sessanta damigiane di vino ed oltre novecento litri di succo di mela sono stati distribuiti durante tutta la durata dei Mercatini e nello Chalet si sono avvicendati alpini di un gran numero di Gruppi , compresa la Protezione Civile , il Coro Sezionale e la Fanfara . Ancora Bionaz : “ Per la prima volta , nella storia della nostra partecipazione ai Mercatini , a fine novembre avevamo completato tutte le caselle giornaliere per le presenze nella buvette . C’era stata quasi una gara tra i Gruppi per aggiudicarsi una o più presenze . Ho espresso la mia soddisfazione e quella di tutta la Giunta di Presidenza al recente Consiglio Sezionale . In un momento in cui si registra una certa flessione nel tesseramento – ed il Covid ne è in gran parte la causa principale – vedere una adesione così corale mi fa ben sperare per il riavvicinamento da parte di quegli ALPINI DORMIENTI che in Valle possiamo contare a centinaia .!! “
La Casa di Sabbia è una Onlus nata nel 2017 a sostegno delle famiglie con bambini affetti da malattie rare , per i quali il sistema socio-sanitario attuale non prevede soluzioni adeguate atte a garantire le migliori cure ed assistenza a domicilio , preservandone la vita famigliare . Una storia di sofferenze e dolore nata dalla lotta quotidiana di due genitori , Agnieszka Stokowiecka e suo marito Patrick Creux , con un figlio affetto da una grave ed incurabile malattia degenerativa. Ricevendo l’assegno la Signora Agnieszka ha ringraziato commossa l’Amministrazione Comunale e le Penne Nere: “ Questa associazione si propone di aiutare tutte quelle famiglie che , come la nostra , si sono ritrovate a vivere un’esistenza imprevedibile e difficile , durante la quale lottiamo ogni giorno per sopravvivere. Noi viviamo ogni giorno la fatica ed il sacrificio per dare la possibilità ad un malato di vedere i propri diritti rispettati e quelli della sua famiglia . Grazie Alpini ! “
Aosta, 16 febbraio 2023
Carlo Gobbo , ANA – Sezione Valdostana.

26 gennaio giornata nazionale dedicata
alla memoria ed al sacrificio degli Alpini

Il Battaglione Aosta sul Pasubio
parte 1a
di Gianfranco Ialongo
50mo+2 di Fondazione del Gruppo Alkpini di Saint Pierre
1970 - 2022




LE AQUILE VEGLIANO SU VILLA BREZZI
Nella serata del 4 novembre, Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate, la Sezione Valdostana dell’A.N.A. ha voluto celebrare , con una cerimonia semplice e sobria , un evento destinato a rimanere nella storia della Sede di Villa Brezzi . Alla fine del vialetto di ingresso sono state poste infatti due aquile di cemento che erano collocate nelle Palazzine Zerboglio e Urli della Caserma Testa Fochi, oggi abbattuta.! Durante la presentazione dell’evento il Presidente Carlo Bionaz ha ricordato come: ”..Il restauro ha richiesto una settimana di lavoro, nello scorso mese di luglio , alla Signora Valentina Cavadini , originaria di Milano e appartenente alla Comuntà dei Ricostruttori nella Preghiera dell’Abbazia di San Leonardo, a Manfredonia, in provincia di Foggia . A contattarla per conto dell’ANA è stato l’alpino Valerio Maiandi dato che non si riusciva a trovare in Valle d’Aosta qualcuno che fosse disponibile a fare il recupero.” Valentina Cavadini, che è medico osteopata con la passione per la scultura, ha prestato la propria collaborazione gratuitamente, ricordando:” Le due aquile in realtà non sono statue ma dei calchi in cemento e ad una di esse ho dovuto ricostruire la testa, all’altra il becco. Erano presenti inoltre diverse crepe ed è stato necessario creare le code dato che le aquile erano attaccate posteriormente ad un muro. “
Sarà così ancor più visibile il ricordo della Medaglia d’Oro al V.M. Vincenzo Zerboglio, morto alla guida dei suoi soldati sui Monti Solaroli il 24 ottobre 1918 e la Medaglia d’Oro al V.M. Ferdinando Urli morto sul Dente del Pasubio il 17 ottobre 1916 “ sopraffatto dal numero degli assalitori e colpito a morte, cadde eroicamente sul campo.”
I supporti di cemento sui quali posano ora le aquile sono stati realizzati dall’alpino Livio Mognol . Alla cerimonia sono intervenuti molti alpini, capigruppo, cittadini. Il sindaco Gianni Nuti ed i rappresentanti delle Forze Armate: per gli alpini, il Colonnello Giovanni Santo il Tenente Colonnello Valerio Stella ed il Tenente Colonnello Ezio Saccaro: il Colonnello Giovanni Cuccurullo Comandante Gruppo Carabinieri di Aosta e il Colonnello Massimiliano Re, Comandante Territoriale della Guardia di Finanza.



LA VALLE D’AOSTA SI INCHINA DI
FRONTE AL TRENO DEL MILITE IGNOTO

Ultima tappa delle ascensioni organizzate dalla Sezione Valdostana per celebrare i 150 anni del corpo degli alpini. Grazie al Gruppo Alpini di Cogne con il suo Capogruppo Bruno Zanivan per l’organizzazione!
13 agosto 2022 - ascenzione alla Pointe Chaligne
24 Luglio ascensione al Monte Tantané
17 luglio 2022 Ascensione alla Becca di Viou
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Oggi nell’ambito delle celebrazioni dei 150 anni del corpo degli Alpini c’è stata l’ascensione al Monte Emilius
Per celebrare il loro 150° compleanno, le Truppe Alpine dell’Esercito – insieme all’Associazione Nazionale Alpini – hanno lanciato l’iniziativa ‘150 Cime’
150mo anniversario della fondazione delle truppe Alpine
Aosta 17 marzo 2022